fece do scoltura di legname e colori

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Ultimo giorno dell'evento il:
28 Agosto 2016

Fece di scoltura di legname e colori

Dal 22 marzo al 28 agosto 2016 nella Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi di Firenze mostra: Fece di scoltura di legname e colori

Un nucleo di circa cinquanta opere, la scultura in legno dipinto del Quattrocento fiorentino.
Nella Firenze del Quattrocento la scultura dipinta, in linea col primato artistico della scultura, costituiva un imprescindibile modello espressivo per tutti gli artisti. In particolare, il tema del corpo sofferente sulla croce, modellato con un nuovo sentito naturalismo nei crocifissi di Donatello e Brunelleschi, fu oggetto di riferimento per l’attività delle generazioni successive di artisti.
Accanto alla qualificata produzione di crocifissi, si intagliarono anche statue della Madonna, di sante e santi eremiti dai corpi tormentati o preservati dal dolore, busti-ritratto, statue al centro di polittici misti e statue per l’arredo liturgico.
Donatello e Brunelleschi dipingevano, presumibilmente, oltre che modellare le loro opere, poiché la policromia costituiva insieme all’intaglio un elemento essenziale per il raggiungimento di quel naturalismo integrale che perseguivano nelle loro opere. Tra queste ricordiamo i superbi Crocifissi di Santa Croce e Santa Maria Novella.
Numerosi scultori invece per dipingere le loro opere si rivolgevano ai pittori. Neri di Bicci, che aveva a Firenze una bottega avviata in via Porta Rossa, fu uno tra i pittori più richiesti per lo scopo: dipinse busti intagliati da Desiderio da Settignano e crocifissi da Benedetto da Maiano; con un monaco-scultore, don Romualdo da Candeli, il pittore intrattenne un rapporto di stretta collaborazione, descritto nelle sue ‘Ricordanze’, ed attestato dalla Maddalena al Museo della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli, presente in mostra.
Proprio la ‘Maddalena’, in virtù di quella eseguita da Donatello (Museo dell’Opera del Duomo, Firenze), costituì un tema prediletto dagli scultori, come attestano in mostra l’avvenente Maddalena di Desiderio da Settignano della chiesa di Santa Trinita, terminata da Giovanni d’Andrea, un allievo del Verrocchio, e quella di Francesco da Sangallo del Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte. Proprio la Maddalena di Santa Trinita è un esempio di quel polimaterismo che, adottato da Donatello per la sua Maddalena, venne poi recuperato, nei suoi valori tecnico – espressivi, da Pollaiolo e da Verrocchio: la statua, ricordata da Vasari come “bella quanto più dir si possa”, non è infatti eseguita esclusivamente in legno, poiché ricavata da un tronco di salice, ma con la parte posteriore in sughero e i capelli modellati in gesso.
La mostra illustra inoltre come nell’ultimo quarto del Quattrocento alcune grandi botteghe a conduzione familiare, sollecitate dalle richieste del mercato artistico, si fossero specializzate nella realizzazione di crocifissi e non solo per le chiese, bensì destinati anche alla devozione privata e conventuale. Tale produzione fu predominante tra gli esponenti della più alta tradizione dell’intaglio ligneo fiorentino: i fratelli Giuliano e Benedetto da Maiano, i Sangallo – Giuliano, Antonio il Vecchio e Francesco -, i Del Tasso – Francesco e Leonardo – e Baccio da Montelupo. In mostra si segnalano in particolare per qualità il Crocifisso della SS. Annunziata di Firenze di Giuliano da Sangallo, quello del Museo Civico di San Gimignano di Benedetto da Maiano dipinto dal pittore Cosimo Rosselli e l’esemplare del Convento di San Marco di Baccio da Montelupo, già appartenuto a Savonarola.

  • Ultimo giorno dell'evento il 28 Agosto 2016.
  • Quando:

    da martedì a domenica ore 8.15 - 18.50
    la biglietteria chiude alle 18.05
    Chiuso il lunedì

  • Biglietti:

    € 16,50 - € 10,25

  • Info: 055 294883
  • Luogo: , Piazzale degli Uffizi 6, Firenze